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Le incertezze del freelance. Piccola storia -non solo- personale.

Le incertezze del freelance, ovvero come vivere indecisi e non sapere mai chi si è e cosa si deve fare.

Quando un essere umano decide di non voler più sottostare a regole imposte e programmi rigidi, di non voler più seguire progetti che non lo interessano e a cui non tiene, di non sopportare più il non sentirsi riconosciuto, apprezzato, sfruttato per il meglio che può dare e non perchè è un numero operativo, ecco allora decide di fare il grande salto.

A me è capitato tutto insieme: insoddisfazione, difficoltà, maternità, lontananza dal posto di lavoro. E la decisione di intraprendere una nuova professione – che era solo un hobby, un piccolo passatempo piacevole ed economicamente soddisfacente – entra nell’occhio di bue dello spettacolo e ne diventa protagonista.

freelance night work

Si fa presto a dire freelance.

Decidi di aprire una partita iva, fai conti per giorni e giorni per capire quanto devi guadagnare per guadagnare davvero escluse tasse e contributi, cerchi commercialista, parli parli parli e scopri mille clausole che non avevi considerato.
Ci dormi su ancora un pochino e poi ancora, ti svegli deciso. Sì, farò il freelance, è questo che desidero, è così che voglio vivere. E allora avanti con le scartoffie e gli uffici e la pazienza che mina la sicurezza.

Il primo cliente è lì, dietro l’angolo, si guadagna poco ma serve a fare da volano alle giornate, alla motivazione, alla piacevolezza di aprire il pc il mattino e dedicarsi al personal branding con passione e dedizione. Per far si che i vuoti diventino pieni, per sentire il cervello girare a ritmo intenso e piacevole. Essere utili non solo a se stessi. Fa bene alla pelle, lo sapevate? Toglie occhiaie e rughe, che nel frattempo crescono senza controllo.

E domani?

Domani è un altro giorno. Già. Ma un altro giorno senza sicurezze, prospettive, guadagni. Serve determinazione, costanza, pazienza. Disciplina mentale oltre che fisica per sedersi più o meno alla stessa ora, tutte le mattine, davanti al pc e cominciare la giornata professionale senza perdersi in elucubrazioni troppo scontate. Mail, contatti, social, rispondi prepara, concentrati e studia. Stila la tua strategia, ricordati di seguirla ed implementarla. Devi scrivere chi sei e non perdere il ritratto mentale, il tuo faro, la tua guida.

Essere freelance non è una passeggiata. Implica gestire incertezze come il tuo pane quotidiano, l’eleasticità diverrà il tuo mantra. L’affanno va ridotto – yoga a manetta! – ad un esame ed una autocritica (compagni, a me!) potente, tutti i giorni. Stai sbagliando? Hai verificato i testi? Hai scritto il post giusto? Posti all’orario corretto? Interessa ciò che scrivi? Hai verificato bene i testi (non è mai abbastanza)? Sono troppo lunghi, poco chiari? Hai lavorato di networking? Hai considerato una via alternativa per farti conoscere? Ci sono opportunità che non hai colto?

Vai e stai sereno, freelance. Il mondo è ai tuoi piedi. Serve impegno, ma ce la farai.

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linkedin b2b

Miniguida: come creare contenuti per Linkedin

Come creare contenuti interessanti ed attirare i tuoi prospect su Linkedin.

L’utilizzo dei social prevede una strategia di marketing adeguata. Se anche tu, come me, hai capito che per il tuo lavoro i social servono a poco, tranne Linkedin, allora questo è il post per te.

Perchè Linkedin?

Il primo passo di una corretta strategia è creare delle ‘buyer personas‘. Nel mio caso, ma sono in buona compagnia, il mio target non è un consumatore qualunque, ma è un consumatore business. Quindi devo operare nel B2B. Offro servizi alle aziende, come per altro 550 milioni di professionisti iscritti a Linkedin nel mondo! E’ fondamentale capire come utilizzare Linkedin per fare lead generation, cioè social selling e trovare così nuovi clienti o potenziali tali.

“Fare networking non significa fare fredde telefonate a degli sconosciuti. In realtà chi ti può aiutare veramente sono le persone che già hanno una forte fiducia in te e che sanno che sei un lavoratore intelligente e appassionato.” Reid Hoffman

Iniziamo dal profilo.

Per fare content marketing su Linkedin dobbiamo avere la camicia pulita, cioè il nostro profilo in ordine. Già fatto? Foto chiara e professionale ma con personalità, descrizione reale e vissuta delle proprie esperienze, evitando di copiare più o meno i contenuti del curriculum e le frasi fatte. Cercate di renderlo completo, chiaro, con un tono di voce che descriva chi siete veramente, come affrontate la professione, trasmettendo la passione per ciò che fate – e quindi offrite. Chi ci trova deve poter capire che sei tu il professionista giusto che risolverà i suoi problemi.
Una volta che hai studiato un minimo il funzionamento di LinkedIn e che hai dato una sistemata al tuo profilo, puoi cominciare a fare content marketing sulla piattaforma. Già, ma come? Ecco la mia miniguida.

Metti in mostra la tua personalità.

Su LinkedIn le pagine aziendali non funzionano molto bene, così come i gruppi. A funzionare bene sono invece i profili personali. Perché? Anche se ci troviamo sulla piattaforma professionale numero uno al mondo, i professionisti che usano LinkedIn sono prima di tutto persone. E vogliono relazionarsi con altre persone. Quindi spontaneità! Presentati come sei, pregi e difetti, niente frasi fatte, niente toni da cattedratico. Vince l’empatia, il cuore, la passione. Mostrati essere umano, fai vedere che sei nel quotidiano. Piace il professionista genuino che sa relazionarsi con le persone. Tu lo sei, mostralo.

 

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Utilizza immagini interessanti ed esteticamente belle.

Non solo per la cover ed il profilo, ma soprattutto per i contenuti dei post. La scelta delle immagini su tutti i social è cruciale, attirano l’attenzione, coinvolgono. Anche i post di testo, dove vuoi raccontare qualcosa di più della tua attività, possono essere corredati da immagini.

Valori e professionalità

I contenuti possono essere originali, creati da te, o semplicemente condivisi (tattica del content curation). In entrambi i casi il contenuto che proponi deve essere pertinente, interessante, utile. I valori che offri o che mostri o che condividi servono a farti percepire come esperto, come ‘produttore di valore’. Ed attira maggiore attenzione.

Continuità.

La autorevolezza che può arrivarti dal marketing dei contenuti si ottiene solo con costanza e continuità. La impennata improvvisa non rende concreti i risultati, ma ‘gutta cavat lapidem‘. Non solo sui social. Quindi prepara un piano editoriale, una strategia, un calendario o ciò che preferisci, ma preparati a pubblicare non necessariamente tutti i giorni ma sicuramente con continuità. La credibilità si costruisce nel tempo, e saranno necessari mesi e forse anni per farsi considerare un professionista esperto – quindi più interessante rispetto ad altri. Concordo che è molto faticoso, ma è l’unico modo per ottenere attenzione e soprattutto per farsi contattare.

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Sii sincero, non temere di esprimere le tue idee.

Il dubbio è in ognuno di noi: e se quello che scrivo non interessa a nessuno? Se è banale, inutile? Se ciò che affermo non trova condivisione ma anzi indifferenza? La soluzione è essere sinceri e … provare! Se davvero sei il professionista che sai di essere, non hai da temere la concorrenza o il giudizio. Siamo tutti diversi, siamo tanti sulla rete, il business è grande quanto il mercato. Presentati senza timori.

Genera network, dialoga con altri utenti.

La comunicazione più efficace ed interessante è quella che coinvolge più individui. Serve il confronto, lo scambio di idee, il commento. Si portano valori, si partecipa. Si è attivi e disponibili. Cerca un contatto con gli utenti che ti leggono ma anche con quelli che segui. Devi crearti una rete, inizia dai piccoli passi, commenta e segnala, le relazioni che crei sono ponti per il futuro.

Racconta.

Ultimamente sto scoprendo tantissimi commenti sui post di solo testo. Storytelling puro. E pare che abbiano un grandissimo successo, che portino a risultati eccellenti. E che i riscontri più interessanti arrivino da quei post in cui si raccontano le proprie esperienze, la propia attività. Insomma quando ci si mette in prima persona. Allora raccontati, senza timori, racconta ciò che fai, ciò che ti accade. Sarà senz’altro più interessante che fredde guide su come utilizzare Linkedin …

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Cosa leggere nel 2018. I titoli indispensabili per i copywriter – e non solo.

Leggere. Di più, meglio, non solo al computer o a tempo perso, non solo blog di guru della comunicazione. Non solo di sera, già sotto il piumone, a sottolineare manuali e cercare di focalizzare concetti che il sonno cancellerà presto.

Dedicare più tempo alla lettura è un investimento per ogni copywriter. E’ formazione. E’ cultura, cibo per l’anima e per la mente. E’ ingrediente segreto per ogni creazione ed articolo a venire. La polverina magica di Trilli. Indispensabile per prendere il volo.

Ma cosa leggere?

Ho una piccola lista di grandi classici che ancora mancano alla mia libreria. Alcuni ci sono già fisicamente ma non sono ancora stati affrontati e li ho lì, sulla rampa di lancio verso la mia scrivania – o il mio comodino, più spesso. Ma qui vorrei fare un elenco di testi da leggere, utili a chi fa comunicazione e nello specifico a chi vuole prepararsi alla professione di copywriter o meglio web writer. Nelle mie ricerche ho trovato un sacco di titoli,  tutti interessanti. Gli argomenti sono soprattutto inerenti al mestiere di copywriter, content marketer, scrittura professionale, SEO,  comunicazione sui social e quindi su web.

Per dare un senso alla lista mi sono limitata a 10 punti, un numero medio che permette di essere ragionevole e di non scoraggiare chi desidera affrontare l’argomento. L’ordine non rispetta l’importanza dei testi, che ovviamente varierà a seconda di chi legge.

1. Il copywriter, mestiere d’arte di Emanuele Pirella

Cominciamo dal copywriting classico, da un classico della letteratura di comunicazione. Uno dei più grandi creativi italiani ci racconta tutti i suoi segreti e spiega le regole della comunicazione nella pubblicità. Appassionante, istruttivo, piacevole ed utile.

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2. #Digital Copywriter di Diego Fontana

Dalla scrivania di Diego Fontana un libro utilissimo e piacevole sull’evoluzione del copywriting, con piccola prefazione storica e tanti suggerimenti e tool per adattare la propria scrittura alle necessità del web. Esempi e pratiche incluse.fontana letture

3. La parola immaginata di Annamaria Testa

Un grande classico da una grande maestra della comunicazione. Tutti gli aspetti teorici e pratici del mestiere del copywriter esposti con garbo, maestria, scrittura vivace ed appassionante. L’ho letto per la prima volta quasi 18 anni fa, oggi la nuova edizione è meravigliosamente aggiornata e riporta tutte le regole ed i meccanismi necessari per creare campagne efficaci.

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4. Guida all’uso delle parole di Tullio de Mauro.

Parlare e scrivere semplice per farsi capire. Per diventare copywriter serve padroneggiare la lingua italiana con attenzione e garbo. De Mauro spiega come farsi comprendere facilmente pur scrivendo di concetti difficili. Piacevole alla lettura, un classico ripubblicato da poco.

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5. Il mestiere di scrivere di Luisa Carrada.

Una grande professionista della scrittura ci regala una visione di insieme della professione oggi, degli strumenti disponibili, indicazioni e suggerimenti pratici da applicare facilmente. Nello stile semplice e colloquiale che contraddistingue il suo lavoro, Luisa Carrada fornisce uno strumento utilissimo e professionale. Non inserisco ma cito anche gli altri suoi titoli, in primis Guida di stile e Scrivere un’email.

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6. Le nuove regole del marketing e delle PR di David Meerman Scott.

Un classico del business completamente aggiornato e rivisto. Strategie semplici, informazioni e tecniche pratiche con moltissimi esempi, dall’inbound marketing al content marketing, considerando l’uso dei social più aggiornati. Una guida pratica utile e funzionale. Facile anche da leggere.

 

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7. SEO Power. Strategie e strumenti per essere visibili sui motori di ricerca di Giorgio Taverniti.

Non si può scrivere oggi senza sapere cos’è la SEO e quali sono le sue regole. Giorgio Taverniti tratta il tema con puntualità ed approfondimento, affrontando tutti i principali argomenti del come attrarre link ed attenzione. Non manca un robusto approfondimento sui Video e YouTube con la descrizione di tecniche poco conosciute, la promozione delle Applicazioni mobile e un modo nuovo di vedere la SERP di Google tra Entità, Personalizzazione, Categorizzazione, Freschezza dei contenuti, Universal Search.

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8. Fai di te stesso un brand di Riccardo Scandellari.

Sembra fuori tema ma non lo è. Ritengo questo testo una pietra miliare per chi deve creare una identità online, personale o aziendale, per migliorare e conquistare visibilità. Qui Skande piega le potenzialità dei maggiori social network, come ottenere il massimo da essi e come sfruttarli per il proprio business. Personal branding e web reputation sono oggi fondamentali, come questo testo.

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9. In search of excellence di Tom Peters e Robert H. Waterman.

Da tempo bibbia dei manager, continua ad influenzare i pensieri e le strategie delle principali aziende. In questo libro sono state identificate le 8 caratteristiche dell’eccellenza, 8 principi manageriali esposti in altrettanti capitoli, nei quali si affrontano valori che da sempre segnano la differenza tra aziende vincenti e non. Un pilastro, in inglese purtroppo.

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10. Nell’incertezza dell’ultimo titolo ve ne do molti.

E nello specifico segnalo i softsell, cioè quelle pubblicazioni non rilegate che sono però la bibbia dei comunicatori e quindi anche dei copywriter. Adweek, sia online per praticità che la versione cartacea. Per tenersi aggiornati e belli pimpanti sulle principali campagne e sulle tendenze della comunicazione. Prima Comunicazione, anche qui online o stampata, per le breaking news italiane del settore. ADCE, Art Directors Club Europe, con i prize annuali e le migliori campagne per categoria. MySocialWeb, di Riccardo Esposito, il mio guru preferito della comunicazione scritta online, cioè del web copywriting. 4writing, altro sito e blog estremamente interessante sulla scrittura online, così come Pennamontata, ormai pilastro del copywriting italiano. Chiudo con l’inglese Copyblogger, interessante, facile da leggere e soprattutto ricchissimo di spunti e suggerimenti.

Ora mi fermo altrimenti non finisco più. Ma ho il computer pieno di link, spesso senza il tempo di guardarli tutti. Mi sono dimenticata di Bruno Munari. Pazienza, ci scriverò qualcosa nel prossimo articolo.

Ora voglio sapere cosa vi piace di più, se la mia lista è apprezzata o vi pare monca, se c’è qualcosa da sostituire. Tutto è necessario, nulla è necessario.
Vi aspetto anche sulla pagina Facebook!

 

propositi 2018

I buoni propositi del copywriter.

Non mi sento certo originale, ma all’inizio del nuovo anno viene spontaneo parlare di buoni propositi. Stilare una lista delle cose da fare, quelle da non dimenticare, i progetti da realizzare senza indugio nè pigrizia. Per non lasciare al caso nè alla inventiva del momento, per pianificare con strategia e con chiarezza. Ma soprattutto per verificare se quello che sto facendo ha veramente ed onestamente un senso ed un ritorno, marketing parlando. Non sono solo progetti, ma approcci, liste di memo, appunti. Desiderata.

Ecco la mia personale lista di buoni propositi per il 2018.

  1. Leggere di più e leggere meglio. Non è facile ritagliarsi spazio e tempo per leggere. La sera è occupata dalla famiglia, il giorno dal lavoro – e pare sempre che leggere abbia a che fare col cazzeggio. Ma devo considerare invece la lettura come parte integrante della mia professione, sia che si tratti di manuali o libri tecnici che di letteratura pura. Insomma, preparerò la lista anche dei libri da leggere! Prossimo post? Lista dei testi immancabili nel 2018.                                                                                                                                                                                           propositi leggere
  2. Più social e meno fuffa. Allargare i miei social professionali dedicando loro meno tempo ma più qualità. Quindi piano editoriale e tools migliori per velocizzare e migliorare la comunicazione. Voglio espandere la mia presenza ma non il tempo che dedico alla preparazione ed adattamento dei contenuti e formati. Faccio da sola ma posso fare meglio.
  3. Creatività. Di più. E’ un impegno grande, prevede tempo, dedizione, risorse, ricerca. Ma prometto di preparare e pubblicare articoli migliori, più interessanti, più creativi. Lo faccio per me, per mio allenamento. Ma lo faccio anche per chi legge, perchè in fondo se stai leggendo è perchè ti sto dicendo qualcosa di utile ed interessante. Ed è questo il punto più importante.propositi creatività
  4. SEO. Approfondire con corsi e studi. Non basta essere preparati, bisogna essere aggiornati. Ho già un piccolo piano di attività formative da svolgere, spero di poterci dedicare del tempo utile. Serve a me, serve al mio lavoro, serve ad ottenere risultati migliori. E quindi a lavorare meglio. A breve una lista di appuntamenti ed occasioni da non perdere nel 2018.
  5. Prospezione. Quando lavoravo in azienda era la parola magica di ogni commerciale. Nel periodo tra una stagione e l’altra serviva fare prospezione, per gli esseri umani andare a conoscere nuovi clienti, andare a presentarsi, cercare collaborazioni. Ecco, vorrei poter allargare il mio raggio d’azione, mettermi in contatto con altre realtà, espandermi non tanto quantitativamente ma qualitativamente. Non è facile da farsi ma so che lo voglio e lo devo fare. Determinazione, come sempre, e pazienza. Primo passo visita a Pitti Immagine Uomo domani. Pronti? Via! propositi list
  6. Marketing. E’ facile fare marketing per gli altri. Guardare, analizzare, recepire, creare. Ma per se stessi? Urge piano di personal branding (aiuto Skande!) e di marketing personale. Devo mettermi in discussione, a nudo davanti a me stessa, con l’onestà di dichiarare i punti deboli e quelli di forza, per poter migliorare. Pare facile.

Non sono molti punti, anzi direi che sono pochi. Ma ognuno di questi implica impegno ed azione, tempo, dedizione e fatica. Speriamo che il 2018 possa essere astralmente clemente e mi permetta il tempo e la voglia di portare il tutto a termine. Per prima cosa ho realizzato la pagina Facebook di Anita Ponza, e questo è già un buon inizio. Cominciamo!

Ora però voglio sapere cosa ne pensate voi.

Quali sono i vostri buoni propositi, cosa sentite che vi manca nel 2018 e che vorreste tanto realizzare? Quale forza interiore serve trovare per portare a termine i propositi? Se mi scrivete, prometto risposta e soprattutto di darvi una mano, per quanto in mio potere. Buon anno nuovo!

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