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Vocabolario Couture. Le parole della moda.

Scrivere per la moda è una attività che personalmente trovo piacevole, quasi ludica. Alle mie spalle ci sono anni di ascolto e formazione direttamente negli uffici prodotto, dentro i meandri della creazione e dello sviluppo, nelle pieghe misteriose del merchandising di prodotto. Ci sono letture di volumi di estetica e storia della moda, così come di infinite pagine di riviste e giornali di settore. A scovare terminologia e stile, estetica della parola, effimero e meraviglioso piacere nel sentir soffiare significati che evocano emozioni, bellezza, femminilità, arte. Le parole come mezzo di conoscenza.

Creare testi che rispecchino tutto questo, magari in poche, pochissime parole, non è semplice. L’arte del copywriter è quella di saper parlare al cuore, creare messaggi empatici, diretti. Per la moda ed il lusso si tratta di far sognare, trasmettere emozione, far vivere per un momento il proprio interlocutore in un modo magico.

Le persone non dimenticano come gli altri le hanno fatte sentire. Bill Bernach

L’innamoramento per questo mondo non è stato subitaneo. E’ iniziato in sordina, lentamente, aggirando la mia crudezza di ragazza fino ad affascinare e carpire il mio cuore di donna. Con parole dolci, ricami arditi, forme sognanti. Ho avuto il piacere e la fortuna di vedere e di toccare capi di alta moda, più simili ad opere d’arte che abiti. E lo stupore e la meraviglia di tutto quel lavoro manuale ispira sempre più rispetto, grande ammirazione, fascino infinito.

parole maniche

Alla fascinazione estatica per quello che può essere definito un mondo di immagini e parole, si deve però affiancare una preparazione tecnica, rigorosa, faticosa, incredibilmente amplia. Termini, concetti, strategie, dettagli, lavaggi, trattamenti, tagli, forme. Parole che descrivono con precisione. Cosa differenzia una manica a palloncino da una a petalo? E un cargo pant da un harem? Ogni settore – sport, maschile, femminile – ha le sue caratteristiche. Senza tralasciare gli accessori e soprattutto le calzature, un altro mondo in cui perdersi con passione ed occhi incantanti. Servono parole, per descrivere ciò che risulta da un lunghissimo e spesso silenzioso percorso. Servono parole per raccontare l’impegno, l’ispirazione, il lavoro che si cela dietro ogni pezzo. E’ un lavoro di storytelling in miniatura, cesellato, creato con amore infinito.

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Vorrei condividere infine questo video di Chanel perchè riesce a rendere limpido il messaggio rivoluzionario di una donna/business che è riuscita nel tempo a creare icone estetiche e linguistiche che hanno attraversato i decenni. E che tutti noi utilizziamo quotidianamente, senza neppure renderci conto di dove e come sono nati.

 

ecoalf fashion

No planet B. Moda ed ecosostenibilità oggi.

Prendendo spunto dalla notizia della apertura berlinese dello store Ecoalf mi sono fatta rapire ancora una volta da ragionamenti e collegamenti tra notizie – avete presente le palline del lotto all’estrazione? – che ultimamente affollano la mia mente.

La tendenza al riciclo e riutilizzo non è una novità nè una notizia. sostenibilità adidasMa le notizie della loro applicazione da parte di molte ed importanti aziende come parte integrante di una strategia di crescita mi rende particolarmente fiera ed entusiasta. Allora ecco che spuntano alla memoria le Adidas Parley, ultime nate da un progetto ecologico più ampio dedicato al recupero della plastica per trasformarla in capi ed accessori ad alta tecnologia. Entusiasmante vedere innovazione e potenzialità economica agire per uno scopo ecologico!

E sempre tra la memoria a breve termine affiora il progetto di Vigga, nato da una madre danese che ha inventanto un concept store per affittare i vestiti dei bambini, da 0 a 3 anni, sostituendoli man mano che crescono. I modelli sono semplici e realizzati in materiali ecologici. Il riuso è una ulteriore garanzia della ecologicità del progetto, che fonde insieme ecologia e sharing economy. Moderno, funzionale e dal contenuto etico altissimo!

A questi valori Stella McCartney aggiunge creatività, eleganza, sartosostenibilità stella mccrialità, il suo stile unico. E il risultato è moda allo stato puro. Senza perdere di vista però l’ambiente: filiera controllata, no fur, materiali il più possibili riciclati o riciclabili, ecosostenibilità. Può non piacere, ma io ho sottolineato mentalmente che questa donna sta trasmettendo al suo business gli stessi ideali che applica per la sua vita privata, e hanno una conseguenza talmente ampia da ricadere sui comportamenti d’acquisto – e  non solo – di migliaia di persone.

Anche la Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) ha voluto sottolineare l’importanza della visione ecologica in campo fashion, dando vita ai Green Carpet Fashion Awards Italia, evento dedicato ai valori della sostenibilità, svoltosi il 24 settembre in concomitanza con Milano Moda Donna. I più grandi nomi italiani – da Fendi, Giorgio Armani, Gucci, Prada, Valentino – associati a giovani emergenti la cui visione e creatività rappresentano il futuro della moda. Il premio? Una statuetta realizzata da Chopard in oro etico (e sì, esiste anche quello!!). Nel frattempo capsule dedicate a collezioni sostenibili compaiono da Mango, Freitag e H&M. Siamo circondati, ma è una buona notizia.

In un momento in cui la siccità sta colpendo anche un nord Italia abituato ad autunni brumosi, pensare di agire per mantenere questo unico pianeta che abbiamo è un dovere di tutti. Anche della moda.